Come Scrivere Musica Drammatica — 49m 0
Musica che crea tensione e dramma
Su questo genere di musica si potrebbero spendere milioni di parole. Le sfumature sono tantissime, come già detto parlando di Horror e Thriller. E vedremo che gli stessi schemi in realtà si applicano con poche modifiche a tanti diversi sotto-generi.
Facendo sempre riferimento alla descrizione principale del metodo di composizione musicale esposto durante la settimana di corso dedicata alla prima parte del grande film conclusivo, procediamo con una sintetica descrizione delle tecniche che vedremo questa settimana.
Dall’Ottimismo Americano al drammatico Cigno Nero
Davanti alla svolta verso il dramma e l’inquietudine per il grande film che completa il corso, faremo ricorso nuovamente alle atmosfere descritte nel primo link sopra, quelle relative alla musica emotiva. Dandogli però una lettura oscura.
Difficile trovare una musica più drammatica e suggestiva, nei tempi più recenti, di quella scritta da Clint Mansell per “Black Swan”. Naturalmente, conta anche la stretta interdipendenza con la musica originale di Tchaikovsky (non male avere un co-autore di questo calibro per una colonna sonora).
Nonostante questo, è una colonna sonora che si regge con piena dignità di opera originale, perché segue le immagini e le emozioni del film di “Black Swan” e non del balletto dal quale trae ispirazione la storia.
Quando le cose si mettono male, avremo un crossover, una sovrapposizione, con la musica d’azione, con ottoni e archi che scandiscono con aggressività la trasformazione del cigno nero, ma anche con la musica romantica e ottimista che abbiamo già visto.
Il motivo è che nella sterzata verso dramma e quasi orrore diventa predominante l’elemento sorpresa. Colonne sonore splendide, come quella di Jerry Goldsmith per “Il Presagio”, non sono ancora tecnicamente “musica horror” perché le sorprese musicali sono interessanti o belle, mentre per capire come comporre musica horror bisogna riuscire ad essere sconcertanti e persino sgradevoli.
Prendendo a esempio un’altra celebre colonna sonora che mette in scena situazioni simili a quelle di “Black Swan”, possiamo trovare altre dimostrazioni di questo approccio. Si tratta della colonna sonora originale per “Legend” di Ridley Scott (sì, quella che esiste anche nella versione elettronica dei Tangerine Dreams, successivamente ripudiata da Ridley Scott per il Director’s Cut ufficiale).
Nel meraviglioso valzer demoniaco composto per la colonna sonora di “Legend”, infatti, Goldsmith sicuramente ci spiazza e ci inquieta. Ma non è mai sgradevole. Al contrario, il Male rappresentato dall’abito nero è seducente.
Ora, in tanti (e talvolta con troppa leggerezza) vedono nel “Dress Waltz” di Goldsmith un riferimento diretto a Ravel perché lo stesso Goldsmith dichiarò che “La Valse” lo aveva ispirato per quel brano.
Sfortunatamente, per le traversie di produzione della colonna sonora di “Legend”, non ne esiste una edizione pubblicata da studiare e analizzare (esiste una copia dell’originale, conservata dalla fondazione Alexander Courage – orchestratore di Goldsmith e autore del tema classico di “Star Trek”).
Ma anche solo trascrivendola a orecchio per una sommaria analisi, è effettivamente possibile trovare somiglianze tra la musica di Goldsmith e quella di Ravel, ma è anche possibile trovare somiglianze molto interessanti con un’altra opera di Ravel, “Bella e la Bestia”, tratta dalla favola che è proprio una storia di seduzione e romanticismo tra una donna e una creatura mostruosa.
Vale anche la pena di ricordare che l’ispirazione originale di Ridley Scott per “Legend” era appunto un adattamento del “Bella e la Bestia” di Cocteau per un pubblico adulto, anche se molte revisioni dopo il film diventò tutta un’altra cosa.
La realtà – concentrandoci solo sugli aspetti musicali – è che Ravel è stato tra i primi a rimanere sedotto da quella musica jazz che i compositori di autentico talento come lui riconoscevano come raffinata ed espressiva. E che – ancora una volta – a situazioni simili corrisponde musica simile.
Tutto questo ci riporta al nostro “cigno nero”, che come per la colonna sonora di “Black Swan” è più una dannazione ineluttabile che una scelta consapevole del lato oscuro.
Quindi lavoriamo sullo stesso materiale musicale composto la scorsa settimana. E come nella migliore tradizione hollywoodiana, ci preoccupiamo di aggiungere nuovo materiale mentre adattiamo e trasformiamo in chiave dark quello già esistente.
Ed ecco che i leitmotif ottimisti si fanno permeare dall’oscurità e dal dramma. Tanto il tema del saggio maestro, quanto quello dell’ingenuo apprendista devono essere deformati dalla svolta imprevista degli eventi.
Il confine labile tra musica diegetica e extra-diegetica
È il caso di menzionare come nel campo nella musica drammatica, spesso sbiadisce il confine tradizionale tra la musica che avviene in scena e quella che “si manifesta” e viene accettata dal pubblico come naturale pur non essendolo.
Ancora una volta troviamo in un classico di Jerry Goldsmith e Alexander Courage (questa volta televisivo) una delle più celebri transizioni tra musica extra-diegetica e diegetica che siano mai state messe in scena.
Ma come sempre, non studiamo né copiamo il lavoro degli altri: creiamo musica originale.
E, arrivati a questo punto, non dovremmo avere nessuna difficoltà nel giostrarci tra più livelli di narrazione, così come hanno fatto i grandi maestri della musica da film.
Troviamo quindi la nostra soluzione originale per spostarci tra piani differenti di narrazione, senza che lo spettatore possa percepire questo cambiamento o avere da obiettare sulla sua plausibilità.
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Conosci meglio Susanna Quagliariello
Compositore / produttore cinematografico / autore pubblicato. Laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale di conservatorio, diploma specialistico di composizione e orchestrazione per musica da film. Amministratore VFX Wizard e direttore della scuola online.
01. Scrivere musica drammatica
Durata: 49m 0s