Molti immaginano che la composizione sia un gesto spontaneo, il frutto di un'ispirazione del momento.
Esiste tutta una retorica sulla figura dell'Artista che scrive una poesia o un brano di musica in balìa dell'emozione.
Eppure le cose non stanno così. La storia della musica (come quella della letteratura, della pittura o del cinema) ci insegna che i grandi Geni hanno passato la vita a studiare, perfezionarsi e – molto semplicemente – faticare per ottenere i risultati che li hanno resi così celebri.
Ma questo articolo non serve a spaventare l'aspirante compositore, ed è anzi un'esortazione a lanciarsi, e fare musica anche se non si possiedono conoscenze di teoria musicale.
Perché un brano semplice, ma che riusciamo a comporre, sarà sempre meglio del brano perfetto che immaginiamo ma non esiste.
Naturalmente, chi segue il mio corso di musica per film imparerà a destreggiarsi senza fatica in poche settimane. Le lezioni di teoria sono rigorose ma è tutto calato nella pratica e non annoia come la formazione tradizionale.
Ma diciamo che – anche se una conoscenza della teoria aiuta tanto – alle volte possiamo andare a orecchio purché ci premuriamo di seguire degli schemi ben precisi.
Comporre musica senza conoscere la teoria
Comporre musica da film è un lavoro che richiede una solida conoscenza di teoria musicale, su questo non ci sono dubbi. Eppure esistono compositori famosi, come Danny Elfman, che non hanno seguito il conservatorio ma hanno avuto tante splendide idee musicali.
Come lavorano persone così?
Tanto per cominciare si lasciano guidare dall’orecchio, e da tutto quello che, come ascoltatori, hanno imparato sul funzionamento della musica.
È una magia che ci riguarda tutti: anche se non hai mai suonato uno strumento, fin dai primi giorni della tua vita hai ascoltato così tanta musica da poter capire subito se un pezzo stona o no, o se uno strumento suona in modo innaturale.
Un'altra risorsa molto utile sono gli strumenti pensati per aiutare i compositori.
Dalla Chord Track di Cubase ai loop di GarageBand, passando per le funzioni come Ostinatum di library quali Spitfire Albion fino ad arrivare alle collezioni di frasi musicali, già registrate e orchestrate, da combinare insieme, come quelle di Sonokinetic.
Non confondiamo le librerie basate su frasi e le plugin specifiche come EZ Keys, con i loop standard forniti con i sequencer. Anche se contengono materiale predefinito, sono strumenti specifici, e spesso molto sofisticati, che agevolano la composizione (anche per chi già è compositore).
Usare la scala giusta per esprimere un'emozione specifica
Un ultimo strumento che può rivelarsi decisivo è l’uso di schemi: “ricette” molto semplici che aiutano a raggiungere subito un risultato.
In genere queste ricette fanno riferimento alle scale. È quello che si fa quando si dice che “per un brano malinconico scelgo la scala minore” o “per un’atmosfera ottimista scelgo la scala maggiore”.
Ma come fare a distinguere una scala dall’altra se non conosciamo un po’ di teoria e non vogliamo seguire un corso completo, ma solo fare musica un po' più seria?
Ancora una volta ci viene in aiuto il software. All’interno di sequencer come Logic o Cubase esiste la funzione MIDI Quantize, che serve proprio a indicarci quale sia il sottoinsieme di note da usare per ritrovarci all’interno di una determinata scala.
Nel caso di Logic Pro puoi subito individuare l’insieme di note che ti servono usando la funzione Quantize Scale che vedi a sinistra del Piano Roll (la rappresentazione standard dei sequencer, che si ispira alle antiche pianole meccaniche).
Di default è in Off, quindi la prima cosa che devi fare è cliccare su Off e scegliere una nota di riferimento. Nel nostro caso scelgo C, il Do.
Quindi arriva il momento di scegliere la scala di riferimento. Cliccando su Major, che è l’opzione di default, visualizzo una lista di scale. Vado a prendere la scala Minore Naturale (“Natural Minor”).
A questo punto tutto quello che mi serve è usare lo strumento Brush invece del solito Pencil Tool. Il Brush limiterà le note che posso scrivere a quelle “giuste”, cioè, alle note che fanno parte della scala Minore Naturale di Do.
Questo è il risultato se faccio scorrere il Brush in diagonale partendo da Do:
Se hai fatto pratica di scale puoi vedere il risultato nello Score: si tratta proprio della scala Minore Naturale di Do.
Non mi resta che scrivere un brano usando solo le note indicate dal Brush, sia nella melodia che negli accordi.
Questo è il risultato, che suona triste e malinconico, proprio come mi aspettavo:
Posso ripetere lo stesso esercizio anche per passare da scala a scala, e spostando le note nel piano roll nelle nuove posizioni indicate dal Brush.
Questo è lo stesso pezzo di prima, ma ho usato la quantizzazione alla Scala Maggiore di Do. Come vedi i cambiamenti sono pochi, ma bastano a cambiare completamente l’atmosfera, che ora è diventata gioiosa e ottimistica:
Ecco le regole facili per la composizione di musica per immagini
Usare schemi aiuta anche chi ha una solida base musicale, perché la creatività viene messa su un binario, e guidata a produrre un risultato concreto, il prodotto finito adatto alla situazione.
Anche in questo caso gli schemi si riferiscono in genere alle regole armoniche usate per esprimere emozioni specifiche.
Scrittori, sceneggiatori e pubblicitari lavorano seguendo degli schemi, delle linee guida. Lo stesso vale per chi mette in immagini una scena, o per un artista del compositing digitale.
Seguire delle regole precise, o perlomeno conoscerle, è il requisito essenziale per un lavoro professionale. Non è diverso nella musica.
Accompagnare immagini e situazioni con la musica giusta
Vediamo in particolare l'uso di accordi specifici per produrre un mood adatto alla situazione per la quale dobbiamo comporre la colonna sonora.
Senso di mistero
Scala lidia (una maggiore con il quarto grado aumentato di un semitono: DO-RE-MI-FA#-SOL-LA-SI-DO).
Costruendo accordi e motivi su questa scala ci troveremo ad aver creato un'atmosfera magica, rarefatta.
Non è l'unico modo, naturalmente, come vedrai se segui le lezioni di orchestrazione del mio corso, la strumentazione e altre scelte strutturali influiscono notevolmente sul risultato.
Se anche non segui il corso, dai un'occhiata a questo articolo sulle articolazione degli strumenti musicali e prova ad associare alle articolazioni essenziali che descrivo, le atmosfere che ti sembrano più appropriate.
Più spesso di quanto non si pensi, la giusta articolazione aiuta a suscitare le emozioni giuste. Un flautando di archi si presta molto bene alle atmosfere magiche. Non è l'unica soluzione (ci vorrebbero ore per una trattazione esaustiva) però è un inizio, e come si dice: "da cosa nasce cosa".
Atmosfera inquieta
Accordi dissonanti. Una serie di accordi dissonanti, in particolare quelli aumentati e diminuiti, crea un senso di inquietudine e incertezza.
Questo perché di accordo in accordo viene protratto un senso di mancata risoluzione, e l'orecchio dell'ascoltatore resta in sospensione, come desiderava il compositore.
È il caso di questa progressione, nella quale si alternano accordi diminuiti e aumentati, fino alla risoluzione in un accordo minore.
Un altro trucco molto usato a questo scopo è quello di tenere un accordo e contemporaneamente agire sulla manopola del pitchbend per modificarne l'intonazione in maniera lenta e graduale.
In questo modo sentiamo il pitch del nostro accordo crescere (creando una sensazione di tensione) o diminuire (sensazione di tristezza, depressione) progressivamente: espediente molto usato nelle colonne sonore dei film horror.
(Quello horror è di sicuro il genere più accessibile ai principianti, perché è quasi impossibile sbagliare – nella maggior parte dei casi un risultato sgradevole sarebbe comunque funzionale alla narrazione.)
Atmosfera eroica
Accordi (e melodie) costruiti su intervalli di quarta perfetta e quinta perfetta. Basta pensare alla fanfara di “Star Wars”, non c'è esempio più immediato di questo.
Le prime due note sono ad un intervallo di quinta perfetta (SIb3-FA4), le due note lunghe successive hanno un intervallo di quarta perfetta (SIb4-FA4), poi ancora una quarta perfetta (SIb4-FA4) e un'altra (FA4-DO4).
Sì ho proprio scritto in due righe una ricetta. È chiaro che comporre come John Williams non bastano due righe, non basta una ricetta.
Ma ci sono compositori anche molto noti, che non hanno fatto molto più del sintetico suggerimento qui sopra in colonne sonore uscite al cinema. Tutto dipende dalle aspettative (e dal budget).
Come mettere in pratica questi consigli musicali
Da ultimo, questi espedienti sono il punto di partenza ideale per un compositore che debba suggerire al regista come potrebbe essere musicata una scena. Un Macbook Pro, Garageband e qualche accordo danno subito un’idea di come può essere sviluppato il lavoro e consentono un dialogo immediato tra musicisti e non-musicisti.
Questi sono solo alcuni degli schemi utili a costruire armonie e melodie che abbiano un mood specifico. Non sostituiscono una preparazione formale. Ovviamente, nessun tutorial da due schermate può sostituire mesi di studio serio.
Però aiutano. Non si tratta certo di ricette magiche per confezionare in poco tempo dei brani evocativi, ma sono un punto di partenza per orientarsi tra le infinite possibilità che abbiamo quando ci sediamo davanti ad una tastiera (o ad un computer) per scrivere il nostro brano.
Esplorando queste possibilità e giocando con accordi e intervalli sarà più semplice "trovare" la melodia e la struttura armonica più adatte all'atmosfera specifica che stiamo cercando di creare.
Si può davvero comporre senza teoria musicale?
Questo breve articolo già dovrebbe aver risposto alla domanda. Anche con tutte le estreme semplificazioni, conoscere un niente di teoria musicale è comunque necessario per mettere in pratica questi semplici suggerimenti.
Per comporre un brano di musica vera, ovviamente, serve tanto di più.
Però, la cosa più importante non è quanto si è preparati, o talentuosi. È se siamo disposti a mettere da parte l'ispirazione, l'estro creativo, e abbracciare invece l'idea che la musica per immagini è un lavoro e segue schemi precisi. Dai quali non possiamo mai allontanarci.
Compositore / produttore cinematografico / autore pubblicato. Laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale di conservatorio, diploma specialistico di composizione e orchestrazione per musica da film. Amministratore VFX Wizard e direttore della scuola online.