Una delle difficoltà maggiori al momento di trasformare una passione in un lavoro redditizio è capire cosa, effettivamente, il mercato richiede.
In questa pagina riassumo alcuni dei miti più diffusi nel settore. Li chiamo miti perchè sono credenze effettivamente molto comuni ma che contrastano con quella che è la realtà del mercato.
1. È essenziale usare sempre l' ultima versione di un software
Falso. In ambito professionale molte aziende hanno una linea di produzione stabile e evitano di aggiornare continuamente i propri software. Non solo per il costo delle licenze ma per possibili problemi di stabilità e per l' importanza di lavorare con strumenti ben conosciuti. Ricorda: squadra che vince non si cambia.
Invece, è vero che per ottenere i risultati migliori si devono aggiornare le proprie competenze. Pensaci: Jurassic Park nel 1993 è stato realizzato con Softimage versione 2 e computer a 180Mhz. Se contassero gli strumenti e non le persone oggi chiunque dovrebbe poter rifare quei dinosauri con un paio di click.
2. Se si parla tanto di un software su riviste e newsgroup deve essere un' ottima scelta
Falso. Quanto spesso senti parlare di Houdini, Reyes o Digital Fusion? Eppure sono software eccellenti e notissimi nel mondo professionale.
Invece, è vero che bisogna informarsi attraverso canali più specialistici rispetto alla stampa divulgativa e ai gruppi di discussione di internet. Questo è assolutamente fondamentale per gli appassionati che desiderano diventare professionisti. Il software più chiacchierato non sempre è il più diffuso.
3. La teoria non serve, oggi i software fanno tutto da soli
Falso. Per quanto oggi sia possibile ottenere risultati notevoli anche senza una buona competenza teorica, ciò che rende un professionista davvero tale sono proprio le conoscenze teoriche.
Invece, è vero che bisogna sapere, ad esempio, cosa significa "Sorgente * Alpha + Destinazione * (1-Alpha)" per fare dei buoni compositing. Si tratta di una formula semplicissima, e i software la calcolano per noi. Ma è essenziale conoscerla per capire come un software di compositing funziona e come ottenere il massimo.
4. Se mi specializzo su un software non devo conoscerne altri
Falso. In alcuni settori esistono effettivamente degli standard. Ad esempio, Word e Photoshop sono lo standard di fatto nei loro rispettivi ambiti. Ma questo non accade nel mondo del video e dell' animazione.
Invece, è vero che esistono software più utili e diffusi rispetto ad altri. Nel campo dell'animazione 3D, ad esempio, si parla dei "Big Four": 3D Studio Max, Lightwave 3D, Maya e Softimage|XSI. Sarebbe importante avere una conoscenza operativa di almeno due tra questi.
5. Se seguo un corso, quello che conta è l'attestato o la certificazione
Falso. Per favore, prova a chiedere a qualsiasi azienda del settore quale importanza hanno certificati e attestati nella selezione di lavoro. Un attestato o una certificazione riempiono i curriculum e possono essere incorniciati nel proprio studio. Ma le proprie capacità e la competenza che uno dimostra sono quello che conta davvero nel trovare un lavoro in questo settore. In altre parole è importante essere bravi.
Invece, è vero che un demo reel, cioè un video dimostrativo delle proprie capacità, è importantissimo. Tu chi sceglieresti per un qualsiasi lavoro? Qualcuno che ti dice di saperlo fare o qualcuno che ti fa vedere che lo sa fare?
Autore pubblicato, lavora nel 3D e nei VFX dal 1989. Relatore e guest speaker in conferenze internazionali di CGI 3D. SIGGRAPH Pioneer. Autore di software commerciali per animazione 3D e compositing usati ogni giorno da studi di produzione cinematografica e televisiva in 31 paesi del mondo — da Hollywood a Tokyo.