L'iniziativa congiunta di Zimmer, Steinberg e della Columbia Pictures merita di essere segnalata perché è il primo caso di crossmedialità che abbia visto.
Sul DVD troviamo infatti una versione ridotta della colonna sonora, da caricare nel nostro sequencer preferito (in effetti: da caricare nel sequencer di Steinberg) ed è un treat al quale nessun aspirante compositore di musica da film dovrebbe poter resistere.
Ho trovato particolarmente interessante un brano, e ritengo sia utile parlarne dal punto di vista della composizione musicale.
Il terzo dei tre brani di Zimmer presente nei contenuti speciali del DVD di Angeli e Demoni, "God Save us" è drammatico e riflessivo:
- Una traccia di violini tutti in legato per la parte melodica
- Una traccia di ottoni che accompagna i violini con una progressione di accordi
- Una traccia con i cori che articolano gli accordi degli ottoni. I cori non cantano un testo, ma vocalizzi: in sostanza, degli "a-e-i-o-u" ripetuti lungo tutto il brano
Per quanto possa sembrare un trucco semplice, il fatto che il coro cambi continuamente vocale, passando gradatamente dall'una all'altra e poi cominciando daccapo, è sufficiente da solo a dare l'impressione che stia cantando un testo vero e proprio.
Infatti, soltanto isolando la traccia delle voci dal resto ci rendiamo conto che non si tratta di parole di senso compiuto. Un punto a favore di tutti i sample developer che dicono che "tanto le parole del coro non si capiscono".
C'è poi una traccia di archi in ostinato che ripetono lo stesso pattern per tutto il brano, dando così base armonica e ritmica.
Stranamente, la traccia che mi ha davvero colpito è stata l'ultima, quella che musicalmente appare come la meno interessante. Ma che la musica per film ci riservi spesso delle sorprese è qualcosa che tratto a lungo nel corso completo di composizione e orchestrazione.
Quest'ultima traccia, infatti, contiene solo la parte ritmica, con timpani, campane e sintetizzatori che in sostanza suonano lungo tutto il brano una scala di la minore naturale discendente.
La seconda parte, in particolare, è scandita dai rintocchi della campana che suona lentamente proprio LA-SOL-FA-MI-RE-DO.
Analizziamo più in dettaglio questa traccia musicale
Mi ha interessato perchè ascoltata da sola disegna in modo chiarissimo lo sviluppo che Zimmer ha voluto dare al brano.
Passando lentamente da una nota a quella inferiore, la campana ci fa scendere un gradino alla volta verso il do finale. Si tratta di un effetto di cui non ci accorgiamo ascoltando tutti gli strumenti insieme, ma che il nostro orecchio segue istintivamente.
Penso che sia un insegnamento importante tra i tanti che possiamo trarre da queste demo: comporre musica per film significa sapere esattamente il percorso che si vuole compiere in un tempo preciso, per seguire al meglio le immagini e guidare l'ascolto del pubblico.
Componendo una canzone in genere si parte da un motivo, e si aggiunge dopo la parte armonica con l'accompagnamento.
Nella musica per film le cose sono diverse: qui non si tratta di esprimere le nostre emozioni, ma quelle del film. Prima ancora di abbandonarci alla nostra vena creativa, quindi, studiamo bene le immagini e decidiamo "dove andare" col brano che stiamo scrivendo, affidando ad una sezione di strumenti il compito di guidare l'orecchio dell'ascoltatore dal punto A al punto B.
Un piccolo trucco per comporre facilmente
Un'idea è proprio partire dalla scala: potresti provare a comporre un brano partendo da una semplice parte armonica ascendente per dare l'idea di un viaggio verso la meta, o discendente per raccontare il finale di una storia.
Oppure, potresti provare a fermarti a metà scala e tornare indietro, e così via.
Sopra questa parte armonica aggiungerai poi la parte melodica: in questo modo la creatività sarà costretta a seguire un percorso già tracciato. Lo scopo di questo esercizio è quello di scrivere un brano che non solo "abbia un bel motivo", ma che sia anche coerente e funzionale.
Punti chiave da tenere a mente
Anche se questo breve e semplice tutorial non ha trattato bottoni da premere o configurazione dei sequencer, vedrai che a guadagnarne non sarà solo l'efficacia del pezzo musicale, ma anche i tempi di produzione – un po' come aggiungere un paio di core al nostro Mac Pro.
Essere costretti a seguire una progressione armonica invece che lanciarsi verso l'invenzione di una melodia diminuisce drasticamente le nostre possibilità creative e questo significa che con ogni probabilità arriveremo alla nota finale in meno tempo.
E ottenendo un risultato migliore, molto migliore.
Compositore / produttore cinematografico / autore pubblicato. Laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale di conservatorio, diploma specialistico di composizione e orchestrazione per musica da film. Amministratore VFX Wizard e direttore della scuola online.