Tra le novità dell'Apple keynote del 7 marzo c'è una nuova versione di GarageBand per iPad. Ecco le caratteristiche più interessanti dell'app che dovrebbe trovarsi nella prima schermata del tablet di ogni musicista.
In tanti ormai conosceranno l'app di GarageBand per iPad: non si tratta di un semplice adattamento del software già presente in ogni Mac, ma di uno strumento interamente pensato per il touch screen, con caratteristiche che non si trovano nella versione desktop, e che può essere un aiuto straordinario per abbozzare un'idea musicale in viaggio o trovare ispirazione per un brano durante un brainstorming col produttore dello spot.
All'avvio dell'App si sceglie il pezzo su cui lavorare, e una volta selezionato il brano siamo subito immersi nell'ambiente di lavoro di GarageBand. Chi usa già questo sequencer riconoscerà subito il look e le impostazioni principali a cui è abituato, con l'elenco delle tracce, i colori diversi per distinguere le tracce audio dalle midi, e i comandi di Mute, Solo e Volume a sinistra di ciascuna traccia.
Basta però un tap sulla seconda Tab, quella degli Strumenti, ed ecco che la differenza con la versione desktop si fa chiarissima: una dopo l'altra sfogliamo tutte le categorie di opzioni tra cui scegliere. Strumenti virtuali (tastiere, percussioni), amplificatori per chitarra, microfoni per registrare la nostra voce o uno strumento, un sampler per registrare un suono e poi associarlo ai tasti di un piano per modificarne l'altezza.
Smart Instruments in Garageband per iPad E infine il grande valore aggiunto della versione per iPad: gli Smart Instruments.
Ci concentriamo proprio su questi perché rappresentano l'aspetto più innovativo nel panorama delle app di musica digitale.
Uno smart instrument è uno strumento che può essere suonato come qualunque altro strumento touch - toccando le corde della chitarra virtuale, o i tasti del piano, o i piatti di una batteria per produrre e registrare il suono corrispondente.
L'aspetto "smart" consiste nel fatto che si può anche scegliere di lavorare con una grande varietà di accordi già pronti di quello strumento, ognuno associato a una striscia. Il bello è che le sezioni di una striscia producono ognuna una "versione diversa" dello stesso accordo, dando così la possibilità di registrare un brano vario sia dal punto di vista armonico che melodico.
Vediamo come funziona prendendo ad esempio quello più recente, presentato proprio nel keynote del 7 marzo: gli Smart Strings (dove "Strings" sta per "Archi", la famiglia di strumenti orchestrali formata da violino, viola, violoncello e contrabbasso).
Selezioniamo l'icona corrispondente e siamo subito pronti a suonare.
Ecco una classica formazione di Archi già schierata:
Gli strumenti sono quelli che abbiamo indicato, con in più la distinzione tra primi e secondi violini. Nella pratica orchestrale, infatti, i violinisti si dividono spesso in due gruppi e possono suonare parti diverse.
Possiamo usare questi strumenti insieme, o deselezionarli toccandoli per lasciare solo quelli che ci interessano.
Iniziamo a toccare le strisce verticali. Ogni striscia suona l'accordo indicato in cima ed è divisa in quattro sezioni, ognuna con una sua declinazione dell'accordo (pensate agli accordi rivolti).
Possiamo toccare la striscia con un tap, ottenendo l'articolazione del "pizzicato" o scorrere col dito lungo la striscia (o lungo le sezioni della striscia che vogliamo) per sentire quelle stesse note suonate con l'arco.
Basta un po' di pratica per suonare la nostra sezione di archi e ottenere un suono ricco e vario.
Come funzionano gli accordi di Garageband per iPad Gli accordi visualizzati sono otto (quelli dei giri armonici più usati). Possiamo sceglierne altri selezionando il simbolo della chiave inglese in alto a destra e scegliendo da lì la voce "Modifica accordi".
Siamo pronti per la registrazione: tap sul tasto rosso sull'alto della schermata e registriamo la parte degli Archi. Se la perfomance non ci convince tocchiamo il pulsante "Annulla" e ripetiamo.
Sempre dalla stessa finestra, oltre a suonare accordi possiamo gestire arpeggi e accompagnamenti più complessi: basta ruotare la manopola di Autoplay a destra in alto. Ognuna delle quattro posizioni della manopola darà un accompagnamento di ritmo e mood diverso.
Cliccando sull'indicazione a sinistra della schermata, invece, possiamo scegliere tra stili diversi di Archi: da quello per colonne sonore a quello moderno, dal pop al romantico. E ognuno di questi stili può essere ulteriormente personalizzato modificandone eco, riverbero, panning...
Quando siamo soddisfatti della nostra registrazione tocchiamo il pulsante Vista (il primo a sinistra dei comandi di trasporto) per passare alla vista delle tracce.
Troviamo qui la traccia degli Archi appena registrata, con un tap la selezioniamo e scegliamo Modifica per aggiustare eventuali errori. Ecco quello che vedremo a questo punto:
Il Note Editor di Garageband per iPad Arriviamo così ad un altro aggiornamento introdotto nella nuova versione dell'app di GB: la finestra del Note Editor. Chi ha già usato un sequencer sa già di cosa stiamo parlando: è la finestra tipica di un Key Editor, nella quale cioè vediamo la traccia registrata nota per nota.
La regione più ampia è quella in cui sono visualizzate le note che abbiamo suonato, mentre a sinistra c'è una tastiera (premiamo un tasto per sentire la nota corrispondente) che ci serve come riferimento per modificare le note o scriverne di nuove.
Di ogni nota possiamo modificare velocity, posizione, oppure eliminarla. In questo modo abbiamo davvero il controllo su tutto quello che suoniamo.
Il nostro lavoro è quasi finito. Un tap su Fine per tornare alla schermata precedente, un altro sul pulsante "I miei brani" e accedo al menu principale per condividere il pezzo direttamente su Facebook, Youtube o Soundcloud. Posso anche esportare il midi, magari per lavorarci meglio sul Mac, o inviare il mio lavoro per mail.
Fare un mock-up non è mai stato così facile Your browser does not support the audio element. Ecco un'idea per un loop ottenuta in un'oretta di divertimento usando gli strumenti dell'app e canticchiandoci sopra, in attesa di lavorarci dopo in Logic Pro.
È possibile fare tutto questo nella versione desktop di GarageBand? Non proprio. Non esistono strisce né la manopola degli accordi già pronti, ma con un po' di pratica con il loop browser si può trovare un'alternativa.
Anzitutto faccio in modo da visualizzare le chiavi originali dei loop, che di default non vengono visualizzate nel loop browser (da GarageBand > Preferences > Loops e metto la spunta all'opzione Loop Browser - Display original tempo and key).
Quindi vado nel loop browser e restringo la ricerca dei loop in base a quello che mi serve (ad esempio: chitarra, scala maggiore).
In questo modo avrò un insieme più ristretto di loop e sarà più facile scegliere quello (o quelli) su cui lavorare.
Se un loop non è nella chiave che sto cercando lo trascino lo stesso nell'area di lavoro, e con un doppio click apro la finestra dell'editor. A questo punto mi basterà agire sul comando Pitch, a sinistra della finestra appena aperta, per modificare la tonalità del loop.
Insomma: nella versione desktop di GarageBand non abbiamo la semplicità d'uso delle strisce come nella versione app, ma abbiamo un gran numero di loop tra i quali scegliere e che possiamo modificare con pochissimo sforzo.
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Compositore / produttore cinematografico / autore pubblicato. Laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale di conservatorio, diploma specialistico di composizione e orchestrazione per musica da film. Amministratore VFX Wizard e direttore della scuola online.