Komplete, la soluzione “un po’ di tutto”
Komplete di Native Instruments è una collezione di Native Instruments che contiene tutti i prodotti della casa tedesca.
Le collezioni sono due, a dire il vero, perché Komplete non è realmente “completo”, per avere davvero quasi tutte le library Native Instruments è necessario “Komplete Ultimate”.
Che senso ha "Komplete"?
L’idea è quella di acquistare un singolo prodotto che comprenda un po’ tutto e assolva a tante esigenze diverse.
Se valutiamo solo l'entità dello sconto rispetto al costo delle singole licenze, economicamente è senz’altro conveniente.
Si tratta però di una collezione molto variegata, e sarebbe un errore considerarla la soluzione definitiva per seguire il corso di composizione per colonne sonore. Infatti, dal punto di vista di chi si avvicina alla musica digitale orchestrale, Komplete non offre in realtà molto.
C’è un numero sterminato di synth, di pianoforti, di percussioni leggere, ma gli strumenti classici davvero utilizzabili sono pochi.
Soltanto a partire dalla versione 11 sono state introdotte (nella più costosa variante Ultimate) delle versioni ridotte delle nuove librerie orchestrali – la Symphony Series – prodotte congiuntamente da Native Instruments e due celebri sviluppatori di virtual instruments: AudioBros (autori delle LASS) e SoundIron.
AudioBros ha portato la propria esperienza nel campo degli archi, realizzando una bella e piacevole libreria di archi il cui vantaggio maggiore è la presenza dei divisi per ciascuna sezione.
Si tratta di sample completamente nuovi, registrati nell’europa dell’est, e molto meno aridi delle classiche LASS. Il limite della intelligente tecnica usata da AudioBros è che anche se i divisi suonano molto bene, l’intera sezione orchestrale assume un tono secco, perché manca la risonanza di tutti i musicisti insieme nella sala.
Si tratta (in misura molto minore) di un problema simile a quello che costrinse VSL (Vienna) a creare la serie Dimensions per brass e strings: un ensemble suona diversamente da una singola sezione.
Rimane comunque una libreria specializzata estremamente utile quando vogliamo un suono raccolto, non maestoso, o quando dobbiamo orchestrare con molta precisione.
I particolari Woodwinds Symphony Series di SoundIron
Diverso è il discorso per le quattro library di SoundIron, rispettivamente dedicate a Brass in ensemble, Brass solisti, Woodwinds in ensemble e Woodwinds solisti, disponibili anche in collezioni, come la Symphony Series Brass Collection (adesso non più disponibile sul sito SoundIron ma solo su quello di Native Instruments) che include sia i solisti che gli ensemble dei Brass a un costo più conveniente.
Anche se registrati in una chiesa (e quindi non ideali come acustica e controllo del suono), i Brass sono stupefacenti e si prestano in modo eccellente al layering con altre librerie orchestrali. Il numero di articolazioni è rilevante e la qualità del suono, tanto per i solisti quanto per gli ensemble permette anche di usarli come unica library di ottoni.
Per i woodwinds, e in particolare l’ensemble di woodwinds, le cose sono un po’ differenti. L’impressione iniziale, per l’ensemble è che sia stata quasi un virtuosismo sperimentale. Molto ben riuscito, ma del tutto inusuale. Presenta sezioni che arrivano ad avere anche sei clarinetti all’unisono.
Leggere le caratteristiche di questo tipo di formazione però è cosa completamente diversa dall’ascoltarlo all'opera. Infatti, questi woodwinds suonano bene. È probabilmente un modo per provare a riportare in primo piano le sonorità dei legni, compensando la loro delicatezza naturale con la quantità di strumentisti – Rimsky-Korsakov stesso suggeriva di porre i legni sopra agli ottoni per dare brillantezza al suono, queste formazioni di legni permettono di farlo anche nelle orchestre hollywoodiane sbilanciate verso gli ottoni.
Dove difficilmente è possibile usarli è nelle linee melodiche, non è per nulla intuitivo come comporre una melodia che tragga beneficio di queste sezioni così cariche di strumentisti.
Decisamente non la prima libreria di legni da possedere, ma una interessantissima esperienza sonora che può dare idee nuove e stimolare la creatività.
Poiché le versioni complete di queste librerie non sono incluse in Komplete (nemmeno Ultimate) il vantaggio economico del pacchetto si riduce per il compositore orchestrale e probabilmente è meglio limitarsi, eventualmente, al solo Kontakt versione completa (per usare le librerie dei tanti produttori che non adoperano le licenze NI) oppure al free player se si vogliono usare le librerie orchestrali descritte questa settimana e prodotte da AudioBros e SoundIron, magari con anche le percussioni Damage che sono praticamente diventate uno standard delle soundtrack.
Cosa deve sapere il compositore di musica per il cinema
Volendo riassumere in poche righe un consiglio su Komplete, sia esso la versione 10 o la 11 che include la serie “orchestrale” di Native Instruments, il mio parere professionale rispecchia la ragione per cui ho acquistato (come upgrade) Komplete Ultimate 10: potevo farne a meno, ma la crossgrade aveva un costo ragionevole rispetto all’upgrade del solo Kontakt.
Le librerie orchestrali in versione ridotta sono utilizzabili soltanto da chi non fa musica orchestrale di mestiere e necessita di uno sfondo, di una texture sonora.
Diverso il discorso per quelle di SoundIron (in versione completa, s’intende, quindi non con Komplete – per quanto strano sembri il gioco di parole). Queste sì, possono essere un’utile aggiunta all’arsenale di strumenti che adoperiamo –anche e soprattutto per ottenere delle sonorità che si distinguono dalle altre.
Ma soltanto dopo aver già coperto con solidità le basi orchestrali attraverso, ad esempio, la serie Hollywood di Eastwest e magari qualche altra libreria per il layering.
Per il resto, a parte Action Strikes e Damage, e forse qualche pianoforte, la grande maggioranza dei sample contenuti in Komplete Ultimate rimarrà inutilizzata nella produzione quotidiana.
Naturalmente, per chi è agli inizi, oppure ha un interesse molto marginale nella musica cinematica, Komplete può essere una buona soluzione, anche perché scegliere uno per uno gli strumenti e gli effetti migliori per il proprio stile richiede comunque di possedere un bagaglio di conoscenze che non è alla portata di tutti.
Compositore / produttore cinematografico / autore pubblicato. Laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale di conservatorio, diploma specialistico di composizione e orchestrazione per musica da film. Amministratore VFX Wizard e direttore della scuola online.