Gli strumenti etnici
Nella classificazione tradizionale dell’orchestra classica, gli strumenti etnici non trovano posto.
Appartengono alla categoria degli strumenti inusuali, e possono essere formalmente classificati (da un punto di vista pratico) in base a chi li suonerà. Ad esempio se un flautista dell’orchestra adopera un Ney dell’Egitto o un Bansuri indiano.
Questo però non è sempre possibile e non sempre dà il risultato autentico che si desidera.
Nell’orchestra Hollywoodiana gli strumenti etnici sono considerati strumenti come gli altri, anche se non consueti.
Escludendo a priori l’uso di questi strumenti come stereotipi didascalici, e escludendo anche la loro utilità per la fedele rappresentazione di un luogo o di un’epoca, quello che rimane è l’uso di buon gusto.
Un esempio pratico di colonna sonora si può ascoltare qui nella pagina del corso di musica per film: è la soundtrack thriller dove gli strumenti etnici (bansuri e tabla) sopperiscono al costo di una complessa orchestrazione offrendo comunque una soluzione ricca e soddisfacente sia per le aspettative del regista che per lo stile del compositore.
Dove probabilmente si può indugiare di più è nelle musiche per il licensing, a fronte di centinaia e centinaia di “brani epici” che vengono proposti ogni giorno, sono relativamente pochi i brani d’epoca e di folklore, che sarebbero invece assai più interessanti per la maggior parte dei music editor alla ricerca di un preciso setting musicale per il film o il documentario che stanno postproducendo.
Insomma, nella produzione di musica da film, gli strumenti etnici e d'epoca sono solitamente scelti dal compositore con una idea ben chiara di chi sarà l’esecutore della parte.
Nel mondo dei virtual instrument, naturalmente, le cose funzionano in modo molto più semplice: agli strumenti etnici si riserva uno spazio nel “template orchestrale” e li si sfrutta quando servono, cercando di non eccedere.
Sì, perché una delle tentazioni più forti è quella di mettere subito all’opera queste sonorità inusuali, col rischio di farlo a sproposito.
Nell’esempio riportato sopra, il compositore ha probabilmente una conoscenza di base dello strumento e ritiene che sia appropriato. Fa quindi un’audizione per trovare l’interprete e studiare approfonditamente il suono.
Inutile dire che l’audizione di un virtual instrument non può esprimere nulla se non le note.
Gran parte delle lezioni del corso di musica da film trattano gli strumenti (reali o virtuali) con un approccio che non si limita ad essere soltanto illustrativo delle diverse sonorità.
L'obiettivo di fondo è fornire spunti su come ovviare alla mancanza di un esecutore esperto che possa guidarci – una circostanza comune per il moderno compositore di colonne sonore.
Come già ripetuto: la strumentazione, da sola, non crea le emozioni. È la struttura musicale che – con l’aiuto della giusta strumentazione – permette di sorprendere e incantare gli ascoltatori.
Gli strumenti d’epoca
Solo in parte diverso è il discorso sugli strumenti d’epoca. Possiamo considerarli quasi etnici, perché portano una sonorità inusuale.
Allo stesso tempo sono più familiari per le orecchie occidentali e questo perché spesso sono precursori degli strumenti che conosciamo oggi.
Vale invece la stessa considerazione già fatta sull’avere a disposizione un esperto: suonare una spinetta come fosse un pianoforte difficilmente darà buoni risultati.
Se si è già studiata la musica d’epoca, in molti casi sarà possibile trovare un compromesso soddisfacente. Ma attenzione al suono: gli strumenti d’epoca spesso non sono molto gradevoli per il nostro orecchio moderno. Hanno sonorità alle quali non siamo abituati e pertanto possono sembrarci sgradevoli o imprecisi.
Se adoperiamo sample, rimarremo sempre con il dubbio se si tratti di un errore d’esecuzione, di composizione o ancora del virtual instrument.
Spesso non c’è errore in nessuno di questi anelli della catena, è semplicemente che il suono della viola da gamba è effettivamente aspro e il suono del trombone antico, il sackbut nelle library di strumenti virtuali è effettivamente molto (troppo) penetrante.
Compositore / produttore cinematografico / autore pubblicato. Laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale di conservatorio, diploma specialistico di composizione e orchestrazione per musica da film. Amministratore VFX Wizard e direttore della scuola online.