Data di prima pubblicazione 15 / 6 / 2010 — 14 / 08 / 2013 sesta revisione. Dalla prima pubblicazione, questo articolo è stato revisionato più volte per l'arrivo sul mercato di tante altre DSLR Canon EOS (600D, 650D, 700D), che in larga parte sono tecnicamente molto simili (e talvolta identiche) alla EOS 550D nella produzione video. Inoltre c'è stato il lancio della popolare EOS di fascia alta 5D Mark III.
Il 3 marzo 2010 avevo acquistato una delle prime EOS 550D distribuite in Italia. Dopo un paio di mesi di uso sul campo ho scritto questa prova della 550D, dando uno sguardo alle caratteristiche tecniche più interessanti di questa piccola DSLR ibrida (una fotocamera in grado di girare video ad alta definizione).
Le domande e le osservazioni dei lettori nelle centinaia di commenti (grazie per la partecipazione!) hanno trasformato questo articolo in una mini guida al cinema digitale.
Per anni il mercato della produzione video ha inseguito il look da cinema, anche attraverso soluzioni macchinose come gli adattatori per la profondità di campo (DOF Adapters). Con l'arrivo sul mercato di DSLR in grado di girare video di qualità, il look da film è alla portata di tutti, ma bisogna sapere cosa rende cinematografica una ripresa per non incorrere in problemi che vanificano il risultato.
La 550D/600D rispetto alle altre EOS Ibride di prima generazione (5D Mark II / 7D)
Note anche come Rebel T2i e T3i, le EOS 550D e 600D sono praticamente identiche, e la 600D rappresenta un restyling della 550D piuttosto che un prodotto completamente nuovo. Invece la 550D è stata una vera rivoluzione, uscita quasi in simultanea con l'introduzione del nuovo firmware che migliora le capacità video della sorella maggiore 5D Mark II. Segno che Canon trova interessante questo segmento di mercato.
Esteticamente, la 550D è simile alle altre EOS, ma ha dimensioni più compatte e la qualità costruttiva è quella di un prodotto consumer. Piuttosto che fotografare la macchina appena uscita dalla scatola, ho preferito mostrarla dopo un paio di mesi di uso. La scocca in plastica resiste bene, anche se ovviamente la 7D e la 5D, costruite in lega di magnesio, sono molto più robuste.
Una EOS 550D dopo un paio di mesi d'uso, la scocca in plastica resiste bene.
Plastica a parte, come funzionano queste DSLR?
La plastica in fin dei conti è secondaria visto che -almeno per il video- i corpi macchina non sono più un investimento destinato a durare negli anni come in passato. E queste DSLR, dentro, sono delle macchine impressionanti, con un sensore CMOS crop da 18 Megapixel simile, ma non identico, a quello della 7D. E dalla 7D prendono anche le capacità di ripresa video che includono l'alta definizione 720p a 50 o 60 frame al secondo, ideale per riprese a rallentatore.
Dispongono di controlli manuali per esposizione, messa a fuoco e apertura. E il sensore crop è comunque molto più grande di quello montato sulle videocamere normali, e consente riprese con un look cinematografico.
Come la 5D Mark II e la 7D, la 550D e la 600D hanno un'uscita HDMI (formato mini) che fornisce una versione non compressa di quello che viene ripreso. Ideale per catturare elementi in green screen con una scheda come la BlackMagic Intensity.
DSLR Canon e cattura HDMI non compressa 4:2:2
L'uscita HDMI non è però un vero formato HD, ma una risoluzione a metà strada tra il 720p (1280x720) e il full HD 1080p (1920x1080). In modo 24p, l'uscita è a 29.97 frame al secondo, interlacciata con pulldown, ed è possibile ricostruire un segnale progressivo 4:2:2 perfetto, con una resa cromatica eccellente.
Purtroppo, solo i modelli con due processori DIGIC, riescono a produrre il segnale ad alta definizione durante la registrazione. La 550D e la 600D, come la 5D Mark II, abbassano la risoluzione dell'uscita HDMI durante la registrazione video. Invece la 7D e la 5D Mark III non soffrono di questa limitazione.
Questo è molto importante, perché durante la registrazione i modelli con due processori mostrano solo un pallino rosso nell'angolo in alto a destra, che può essere facilmente rimpiazzato dal materiale registrato sulla memory card.
Invece con la 5D Mark II e le altre DSLR (incluse 60D, 550D e 600D), è sempre presente il rettangolo di messa a fuoco, che occupa una porzione significativa dell'immagine, rendendone l'uso della cattura HDMI piuttosto difficile (è necessario ricorrere a un piccolo e scomodo trucco per eliminare il rettangolo durante la cattura che trovi spiegato nei commenti e in un articolo della sezione inglese del sito).
La piccola 550D si presta bene ad essere usata come videocamera. Qui la vediamo con un allestimento da videocamera: il loupe LCDVF e uno shockmount Rode montato sulla slitta del flash che regge un microfono shotgun Rode NTG1.
La 60D e la 600D hanno un display estraibile, che le rende ancora più simili a videocamere. Ma ricordiamoci che sono sempre fotocamere che girano video, e che un display estraibile non fa la videocamera.
Si tratta di un setup economico ma con prestazioni decisamente alte. Nella 60D e nella 600D c'è il controllo manuale dell'audio, ma è sempre consigliabile lavorare con un registratore audio separato. Nel caso della 550D questo diventa indispensabile, perchè la 550D ha una presa microfono, ma non è possibile disabilitare il guadagno automatico senza ricorrere a trucchi, perciò un registratore esterno resta una soluzione più conveniente.
EOS 550D in setup videocamera, con Loupe e microfono Shotgun
Importante: anche se in questa foto vediamo un allestimento con il microfono sulla fotocamera per dare l'idea della natura "video" delle DSLR Canon, questo non è il modo in cui si registra l'audio di produzione! Un registratore audio separato permette di separare il fronte sonoro da quello dell'immagine, ed è molto importante.
La resa con l'obiettivo del Kit standard
L'obiettivo del kit standard non è certo un serie L (la linea top degli obiettivi Canon). Ma considerato il costo e le esigenze della ripresa video svolge un ottimo lavoro. È un 18-55mm, che moltiplicato per il fattore di crop di 1,6 corrisponde a un 29-88mm. Grandangolo moderato e tele moderato.
Ha lo stabilizzatore d'immagine IS e la differenza si apprezza in qualsiasi ripresa a mano libera: le oscillazioni vengono ridotte in modo drastico.
L'obiettivo kit varia in apertura da f/3.5 a f/5.6. Questo, insieme al sensore di dimensioni ridotte, rende un po' difficile creare shot con il soggetto in primo piano fuori fuoco, come vediamo dall'immagine qui sotto. Un po' più di spazio intorno all'inquadratura sarebbe stato benvenuto.
In ogni caso la resa dei colori e la nitidezza dell'immagine sono eccellenti, considerato il costo complessivo di macchina e obiettivo kit. Basta guardare l'immagine e osservare i dettagli dei capelli dell'attrice, ancora nitidi nonostante l'immagine compressa e ridimensionata.
Un two-shot con il kit standard costringe ad avvicinarsi troppo agli attori (Elena Giofrè e Daniel Plat)
Le impostazioni essenziali per la ripresa DSLR con look da cinema
A costo di dire qualcosa di ovvio, questa è una lista delle impostazioni essenziali per delle riprese video con look da cinema, con una sintetica spiegazione del perché è utile ciascuna impostazione:
- Come dimensioni questo è il formato "Full HD" e la cadenza, o framerate, corrisponde a quella del cinema. È preferibile usare questo formato rispetto al 1280x720, detto 720p, proprio perché solo in questo formato è possibile usare la cadenza di 24 fotogrammi al secondo. Nel 720p, si è costretti a usare 50 o 60 fotogrammi al secondo, che rendono il video troppo fluido, col classico effetto "soap opera" (il formato 720p è però utilissimo per creare effetti di rallentamento).
Shutter su 1/50 di secondo
La velocità dell'otturatore determina quanta luce entra, e quanta sfocatura di movimento (motion blur) apparirà nell'immagine. Sempre per simulare il cinema, con cadenza 24fotogrammi al secondo e otturatore di 180gradi, ci servirebbe uno shutter di 1/48esimo di secondo, che non è però presente. 1/50 è però praticamente indistinguibile da 1/48, quindi va più che bene.ISO manuale a 200 (se possibile)
L'ISO nelle macchine fotografiche rappresenta la sensibilità della pellicola. Nelle macchine digitali corrisponde al guadagno, gain, delle telecamere. Impostare un guadagno elevato introduce disturbi e rumore. È quindi sempre preferibile usare il minimo valore di ISO possibile, anche se le riprese risultano sottoesposte. In postproduzione sarà poi possibile correggere l'esposizione anche in modo considerevole. Quanto, dipende dalle competenze di ciascuno. In generale uno stop o due sono alla portata di tutti, per arrivare a compensare 3 o 4 stop è necessaria una maggiore esperienza. Il valore minimo di ISO è 100, ma 200 diventa il valore minimo se si attiva la prossima opzione, fortemente consigliata.Highlight Tone Priority attivo
HTP blocca il minimo valore di ISO a 200, riservandosi il valore inferiore per modificare dinamicamente l'esposizione dell'immagine. Il risultato sono riprese più cinematografiche, con una maggiore latitudine (la capacità cioè di riprendere una più ampia variazione di luce nella scena). L'esempio concreto è questo: con HTP disattivo, le aree più luminose dell'immagine diventano bianche (bruciate) più facilmente. Attivandolo, le aree luminose vengono automaticamente compensate con il valore di ISO immediatamente inferiore, preservando parte delle informazioni che sarebbero state perdute altrimenti.Auto Lighting Optimizer disattivo
Questa funzione si disattiva automaticamente usando HTP, ma anche se si sceglie di non usare HTP dovrebbe essere disabilitata. Funziona un po' come il controllo "dinamico" del contrasto presente nei televisori e adatta l'esposizione della scena alla luminosità rilevata. È chiaramente qualcosa che rende difficile controllare esattamente un'inquadratura e può vanificare qualsiasi sforzo di ripresa controllata e professionale.Sharpening al minimo
Lo sharpening viene introdotto di default da tutte le telecamere e fotocamere per rendere apparentemente più nitida l'immagine. Poiché è una funzione digitale, può essere replicata in post produzione con più controllo, mentre è quasi impossibile cancellare lo sharpening già applicato dalla fotocamera in fase di ripresa. In particolar modo quando si fa correzione del colore o green screen, avere un'immagine quanto più piatta possibile è essenziale per un risultato di buona qualità.
Importante: queste impostazioni non sono "suggerimenti" o "un punto di partenza". Sono indispensabili per una resa cinematografica. Naturalmente puoi scegliere di usare parametri diversi che incontrano i tuoi gusti, ma così facendo rinunci ad avere una resa corrispondente a quella che si otterrebbe con una macchina da presa tradizionale. (Vedi anche il paragrafo sugli obiettivi.)
Queste DSLR economiche sono una buona scelta per il cinema digitale?
Secondo me, assolutamente sì. Le limitazioni principali di questa generazione che ha avuto la 550D come capostipite, sono le immagini scalate attraverso il Line Skipping -che produce una fastidiosa seghettatura nelle immagini nitide- e il limite sulla durata della registrazione.
Nessuna di queste limitazioni influisce sulla produzione di contenuti che prevedono uno script e un look cinematografico.
Il limite di 12 minuti di registrazione nelle DSLR Canon
Il limite di circa 12 minuti per shot è legato alle dimensioni dei file sulla memory card. Ciascun file può arrivare al massimo a 4 GB per via del filesystem usato e non dalla memory card. Qualsiasi memory card di marca va bene, purché di classe 10 visto che registrano con un bitrate che può arrivare anche a 48Mbps.
Si possono tranquillamente usare memory card con capacità maggiori di 4 gigabyte, ma spezzando le registrazioni volta per volta. Del resto, quando mai serve una ripresa di 12 minuti continui?
Il limite massimo di registrazione, a detta di Canon, è di 29 minuti, e si riferisce praticamente solo al formato 640x480. Però la 550D usa uno schema di compressione abbastanza intelligente, quindi è possibile registrare anche 29 minuti in full HD... se si tiene il copriobiettivo sulla macchina e si registra il nero!
Insomma: 12 minuti sono il massimo sul quale fare affidamento. Nella media delle situazioni si possono far entrare in 4 giga anche un paio di minuti in più, ma a 29 minuti la registrazione si interrompe in ogni caso.
Shot da 12 minuti sarebbero sufficienti a girare sia Nodo alla Gola (The Rope, 1948) di Alfred Hitchcock che a replicare il piano sequenza che apre L'Infernale Quinlan (Touch of Evil, 1958) di Orson Welles. Film che hanno portato all'estremo la lunghezza di una scena senza stacchi.
Line Skipping e Rolling Shutter — quanto influenzano 600D e 550D?
Per quanto riguarda il Line Skipping, il motivo principale per scegliere una macchina come questa sta proprio nella composizione dell'immagine soffice, con diversi piani di messa a fuoco, piuttosto che nella ripresa televisiva di dettagli ad alta frequenza.
Se vedi dei disturbi, ad esempio interferenze di colore, o immagini ad alto dettaglio che sembrano spezzarsi, questo è l'effetto del line skipping. Non è possibile risolverlo in alcun modo perchè avviene in fase di acquisizione dell'immagine.
La 650D e la 5D Mark III risolvono questo problema scalando l'immagine, mentre per le generazioni precedenti esistono dei "filtri antialias" da montare sulla fotocamera, ma non mi sento di consigliarli. Il principio di funzionamento è quello della diffusione, e in postproduzione è possibile ottenere risultati simili se non migliori.
L'importante è aver chiaro che se usi la DSLR video per riprese da cinema con una ristretta profondità di campo, il line skipping non sarà mai un problema.
Il rolling shutter, o effetto gelatina, è decisamente più marcato sulle DSLR che sulle videocamere tradizionali a causa del sensore di maggiori dimensioni. Non è comunque particolarmente marcato, ed è possibile ottenere buone riprese se si muove la macchina da presa con moderazione e si usa un obiettivo stabilizzato.
Il rolling shutter non può essere rimosso in post produzione. Esistono software che lo attenuano (nei casi più semplici) ma una rimozione completa, in tutte le situazioni, non è possibile.
Vale anche la pena di precisare che l'effetto gelatina del rolling shutter non è legato solo ai movimenti di macchina: ci sono le vibrazioni che si trasmettono al cavalletto quando gli attori camminano o spostano una sedia. Prova a appoggiare un cavalletto su un pavimento in parquet prefinito e vedrai come le vibrazioni si trasferiscono alla fotocamera.
Inoltre, qualsiasi elemento in movimento nella scena risente dell'effetto gelatina. Un'automobile che attraversa la scena, e persino il movimento degli stessi attori viene letto in ritardo e causa un effetto gelatina più o meno marcato. E a questo non c'è nessun rimedio a parte girare nel museo delle cere...
Obiettivo Kit o obiettivo di qualità?
Il corpo della 550D o della 600D unito a un obiettivo migliore, soprattutto se a apertura costante, permette di lavorare molto più facilmente. Questo significa spendere un po' di più -a dire il vero significa spendere almeno il doppio. Altrimenti non ci sono grandi differenze nella resa dell'immagine tra un obiettivo professionale e quello kit.
Il video è comunque diverso dalle fotografie e gran parte dei vantaggi di un obiettivo professionale si perdono con la minore risoluzione e gli artefatti dovuti alla compressione. Inoltre, un obiettivo non stabilizzato, sia pure di qualità, non è consigliabile per usi video. Questo restringe il campo a pochi candidati, con il Canon 24-105 f/4 in cima alla lista come bilanciamento tra qualità e prezzo.
Dovendo scegliere degli obiettivi, i miei consigli dipendono dall'uso che devi fare. Inoltre, per regola, qui non si parla di quello che non si è usato con mano, quindi possono esserci alternative rispetto a quello che elenco (ad esempio gli obiettivi Sigma e Tamron): ma non ho modo di dare consigli su questi.
Budget limitato: 550D / 600D / 650D + Obiettivo Kit 18-55.
Ne ho già parlato nel post, l'obiettivo Kit ha vantaggi e svantaggi. Lo svantaggio principale, per il video, è che non ha l'apertura costante. Ma per la maggior parte delle situazioni, incluse situazioni da produzione commerciale, può essere una buona scelta. Il costo è imbattibile.Budget sui 1500 Euro: 550D / 600D / 650D + Canon EF 24-105mm f/4 oppure Canon EF-S 17-55 F/2.8
Il costo dei due obiettivi è simile, ma il primo funziona sia sulle Full Frame che sulle fotocamere crop, il secondo solo sulle crop. Per il cinema digitale il secondo è più adatto, perchè più luminoso (importante per gli interni) e dotato di un maggiore grandangolo.
Però non è un grande investimento se si pensa di passare a full frame in futuro. Il 24-105 dal canto suo tende a pesare un po' sulla piccola 550D e in misura minore su 60D e 600D.In generale cosa cercare in un obiettivo
Oltre alla qualità costruttiva e di resa dell'immagine, i punti chiave sono che sia ad apertura costante e stabilizzato. Con il rolling shutter la stabilizzazione è essenziale, e nella produzione video l'apertura costante semplifica molto la vita.
Obiettivo luminoso o stabilizzato?
Nelle centinaia di commenti di questo post si è parlato spesso di obiettivi, puoi trovare tanti consigli e tante risposte. Una delle domande più frequenti riguarda gli obiettivi luminosi (detti anche "veloci") e se sia meglio un obiettivo più luminoso (ad esempio f/2.8) ma non stabilizzato o uno meno luminoso (f/4.0) ma stabilizzato.
Tutto dipende dalle circostanze, naturalmente, ma di norma, per applicazioni video, e considerato che la post produzione è un passo obbligato oggi, un obiettivo stabilizzato è molto più importante di uno stop in più o in meno di luminosità.
Inoltre, un obiettivo più luminoso non è la soluzione per riprese in scarsa illuminazione, anche se può essere indispensabile per le riprese notturne. Man mano che si aumenta l'apertura, decresce la profondità di campo, e diventa sempre più difficile mantenere a fuoco personaggi e elementi importanti della scena.
Importante: la profondità di campo strettissima che si vede in tante demo della 5D Mark II su YouTube o Vimeo non è cinematografica. Le fotocamere con sensore crop, come la 7D, la 600D e la 550D, approssimano molto meglio della 5D Mark II e Mark III il tipo di profondità di campo che si avrebbe al cinema.
Se quello che desideri è ottenere una ripresa cinematografica, specialmente per risparmiare sul budget di una produzione commerciale, può essere controproducente cercare obiettivi luminosissimi (con un basso f/stop ovvero una grande apertura).
Avere una stretta profondità di campo è esattamente il motivo per cui si sceglie di lavorare con le DSLR, certo, ma dobbiamo evitare che la sfocatura dovuta alla stretta profondità di campo risulti eccessiva rispetto a quella del cinema. Inoltre, per chi è abituato alle videocamere può essere sconcertante scegliere un obiettivo molto luminoso —e costoso— e poi combattere con la messa a fuoco.
La maggior parte dei pareri sugli obiettivi, si riferiscono a quello che è il mercato principale: la fotografia. Per il video, i requisiti sono differenti. Quello che conta veramente sono lo stabilizzatore e l'apertura costante. A parte l'ottica kit, della quale ho già parlato, non mi sento di consigliare nessuna ottica con apertura variabile.
E poi c'è l' EOS Utility gratis!
Praticamente una versione DSLR di Adobe OnLocation, il pannello di controllo remoto delle EOS è una risorsa preziosa per la produzione. Basta avere un portatile per controllare ogni aspetto della video-foto-camera attraverso la porta USB, ideale per ottimizzare il flusso di lavoro e applicare un buon controllo di qualità ad ogni ripresa.
Ancora, il Picture Style Editor, permette di impostare curve di risposta personalizzate per le immagini. È possibile creare un profilo per ottenere immagini con una ottima latitudine ("spazio di manovra") per la correzione colore.
È importante ricordare che comunque il profilo colore salvato è sRGB. Creare stili personalizzati può influire sulla correzione del colore che si effettua in post. Anche a questo dovrò dedicare un tutorial apposta, la EOS Utility è uno strumento spettacolare, e unita a un netbook o un portatile maneggevole rende la produzione veramente comoda.
Verdetto Finale — DSLR per il Cinema Digitale
In definitiva, per riprese di cerimonie, o per produzioni più televisive, una DSLR non è una buona alternativa alle classiche videocamere. E non mi sento di consigliarla come videocamera per le vacanze (i video puoi farli, certo, ma è scomoda —sceglila solo se ti interessa di più la fotografia e vuoi anche fare dei video).
Discorso diverso per la produzione in cinematografia digitale, intesa come girare a basso costo, pianificando le riprese e sfruttando al massimo i vantaggi estetici e narrativi di una ristretta profondità di campo.
La generazione di DSLR video Canon iniziata con la Eos 550D e attualmente rappresentata dalla Eos 650D è uno strumento produttivo che mi sento di consigliare senza esitazioni per la cinematografia digitale.
Il 2010, a mio parere, ha rappresentato la fine del mercato degli adattatori di profondità di campo (DOF Adapters) per videocamere.
Da quando ho pubblicato la prima versione di questo articolo, il mercato si è spostato verso le DSLR in massa e sono nate soluzioni professionali che uniscono i vantaggi della ripresa "da cinema" delle DSLR con funzionalità più importanti per la produzione video.
Eppure, ancora oggi, a agosto 2013 2012, data di sesta revisione di questo post, —considerato il costo— la 550D, la 600D e la 650D sono una scelta quasi obbligatoria per produrre in cinematografia digitale a un costo contenuto.
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Autore pubblicato, lavora nel 3D e nei VFX dal 1989. Relatore e guest speaker in conferenze internazionali di CGI 3D. SIGGRAPH Pioneer. Autore di software commerciali per animazione 3D e compositing usati ogni giorno da studi di produzione cinematografica e televisiva in 31 paesi del mondo — da Hollywood a Tokyo.